Storia
In paese si racconta che un certo Antonio Di Leo passando davanti ai figli del barone non si era tolto il cappello. Questi, allora, decise-ro di vendicare l'affronto col sangue. Di Leo però, saputa la cosa, scappò e si unì ai briganti a condizione che questi ucci-dessero i due figli del barone. Il 22 Agosto 1809 il paese sì trovò circondato dai briganti, Don Ottavio e Don Paolo Torello (figli del barone) intuirono di che si trattava e tentarono la fuga ma, arrivati in zona detto Sotto il forno, vennero raggiunti da alcuni colpi di arma da fuoco e fecero entrambi una triste morte. La vendetta non si fece attendere molto: a Marzo in località detta In Capo la Serra, Antonio Di Leo fu impiccato. Dopo l'impiccagione, la sua testa venne tagliata ed espo-sta nella pubblica piazza. Il 16 Dicembre 1857 avvenne un altro terremoto.
Esso rimarrà famoso perché la gente fu cos-tretta a restare, per circa un anno, accampata in capanne nei dintorni del paese, dato il frequente ripetersi del fenome-no. Il 15 Novembre 1870 fu dato principio ai lavori della nostra Ferrovia da Battipaglia a Potenza (passando quindi per Romagnano) ed il primo Ottobre 1875 fu aperto al pubblico servizio.
Il 27 Gennaio 1881 passò per la nostra Stazione Umberto I e la Regina Margherita, di ritorno dalla Sicilia, Calabria, Taranto e Potenza. Il Municipio di Romagnano offrì Loro un ricco album tutto adornato e cesellato di argento contenente nove fotografie dì vedute del nostro Paese. A Romagnano, fin dal 1400, sorsero le prime strutture religiose. La chiesa più antica fu quella comunemente detta Chiesa della Partita. Questo appellativo derivò dal fatto che fu dedicata alla Madonna del Parto. Già nel 1761 era quasi del lutto distrutta e quindi sconsacrata ma successivamente fu riparata e riaperta al culto. La cappella di Santa Maria del Carmine fu edificata, insieme all'attiguo convento, dai monaci carmelitani verso il 1400. Giusto un secolo dopo il convento fu soppresso, perché spesso vi trovavano asilo banditi. Esso risulterà successivamente abitato da un fittavolo fino alla fine del XVIII secolo. Il bellissimo quadro della Madonna, meravigliosamente dipinto su due tavole di legno, restò nella sua sede originaria fino agli inizi del 1800.
In quel periodo fu trasferito in paese nella chiesa parrocchiale del Rosario che è la più recente sorta in paese. Essa fu costruita nella seconda metà del XVII secolo e ristrutturata tra il 1761 ed il 1764. Di poco più antica è la cappella di San Nicola che sì trovava fuori l'abitato presso il cimitero. Già da tempo fatiscente la notte del 1 Aprile 1931 rovinò irrimediabilmente. Di essa, altro non si conserva che un quadro raffigurante appunto San Nicola di Bari e San Vito Martire. Domenica 23 Novembre 1980 la terra ha tremato per 90 lunghi secondi e da quel momento in poi Romagnano è rimasto abbandonato. La popolazione si è trasferita a 2 Km dal vecchio centro abitando per un breve periodo nelle roulotte e poi nei prefabbricati in legno. Essi erano abbastanza confortevoli ma il disagio di sentirsi senza paese e senza una casa, purtroppo, è durato per quasi 20 anni. Solo qualche anno fa i Romagnanesi hanno potuto abitare di nuovo in case vere e proprie ricostruite in Località Ariola.